Il percorso pittorico di Scursatone ci conduce alla ricerca di luoghi tra il reale e il fantastico, nell'esplorazione di spazi e contesti da differenti prospettive: strade deserte, auto parcheggiate e le luci che provengono dalle case, sono immagini di una realtà smarrita che l'artista rappresenta in modo quasi fotografico. La curatrice, Laura Scaramozzino, paragona il retrogusto poetico e l'inno alla leggerezza dell'espressione" dell'artista all'incontro tra "l'espressionismo geometrico di Stanley Donwood e la lucida freddezza dei romanzi itineranti di McCarthy".
Sulle tele di Scursatone si consuma un conflitto interno, una sofferenza che fa parte del bagaglio artistico ed emotivo del pittore: "La presenza dell'uomo, nelle opere dell'artista, si riduce a figure accese e minute che si allontanano ritratte di schiena. Sono uomini senza volto, uomini,appunto, sulla strada. Gli scenari sono spesso quelli di un'apocalisse senza climax, tutta interiore".